lunedì 22 novembre 2010

per salvare capra e cavoli


alla fine, o meglio, all'inizio di questa nuova avventura che è la disoccupazione, ho deciso di unire due blog che ho creato in due fasi della mia vita:
la prima, quando pensavo che fosse ora di pensare ad un'unità abitabile mobile galleggiante (vedi: vivigalleggiando). La seconda, fase recente, quando avevo voglia di fare l'ortolano di laguna.
Mi sono ultimamente reso conto che è possibile, anzi, è forse necessario, fare l'ortolano di laguna su una casa galleggiante, che in realtà non è solo una casa ma una vera e propria fattoria.
Non ci sono molti esempi simili al mondo, ho scovato "the science barge", uno zatterone con una serra sopra che scorrazza sull'Hudson River facendo educazione ambientale ai bambini, promuovendo buone pratiche e altro, non è però quello che ho in mente.
Sto invece pensando ad un modulo adatto prima di tutto a quello che dovrei fare qui in laguna, coltivare spazi verdi, da solo o con altri, in isole anche abbastanza distanti fra loro. Mi servirebbe quindi una specie di casa-fattoria, che sia del tutto autonoma energeticamente, che arrivi molto vicino al luogo di destinazione, ma non necessariamente "sul luogo", che abbia un modulo più snello che si possa staccare con facilità dalla casa madre, e altro ancora che andrò a definire meglio nei prossimi post.

Mi vorrei muovere contemporaneamente su due piani: quello intimo e quello su più larga scala.
L'intimo l'ho già descritto prima, progettare la mia casa, adatta ad un ambiente particolare come è quello lagunare.
Il piano più generale ha invece a che vedere con la Pianura Padana e più i generale con tutte le pianure che sono bagnate da fiumi.
Mai come in questo periodo in Italia si parla di dissesto idrogeologico, siamo continuamente in emergenza e subiamo alluvioni che non riusciamo nè a prevedere nè a gestire. Come fare?
Guardandoci in giro non c'è molto da fare, ci resta solo una cosa, agire drasticamente. Pensare ad una nuova riforma agraria-urbanistica che metta esseri umani e territorio non in contrasto ma in simbiosi. Ripensare il territorio dall'acqua, e quindi, nel caso della Pianura Padana, dai fiumi, dai canali, dai laghi e laghetti.
Naturalmente si tratterebbe di abbattere la maggior parte delle case, delle fabbriche, delle strade costruite negli ultimi decenni, fare tabula rasa, per capire dove effettivamente quest'acqua ha voglia di andare, assecondarla, immagazzinarla, rilasciarla piano piano d'estate, convogliarla nei periodi di grandi pioggie in zone alluvionali dove invece di nuocere stimola il suolo ammorbidendolo, limitandone la crescita delle cosiddette "erbacce", ecc.
Rimodellare il territorio, scavando migliaia di laghetti e di canali che creano una fittissima rete d'acqua e di comunicazione.
Se voglio cambiare luogo dove vivere non devo cambiare casa, mollo l'attracco e "con lentezza" mi sposto altrove. Ho un vicino che non sopporto più? Se posso lo prego di spostarsi, altrimenti cambio posto io.
La mia casa galleggiante ha delle misure standard per essere compatibile con la tua, il mio sistema ed il tuo sistema possono diventare un unico sistema......................................continua


5 commenti:

  1. Ciao, ho scoperto oggi il tuo blog e mi ha molto incuriosita. So cercando di creare una rete molto vasta e compatta di Giardinieri, Ortolani e Guerriglieri verdi per il Bene comune :D :D

    Ho appena aperto questa pagina per cercare di espandere il movimento da Treviso e Vicenza anche a Padova e Venezia. Ti va di aderire?

    http://www.facebook.com/pages/Guerrilla-Gardening-Veneto/147860238594438?ref=mf

    Se non hai facebook scrivimi pure qui: calendamaia@hotmail.it

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  2. Hm, ho visto la presentazione pochi giorni fa dl progetto di un crucco...

    OOGST (nelle versioni "solo" e "community")
    di Frank Tjepkema
    Unità abitativa galleggiante auto-sufficiente.
    http://www.oogst.org

    medo
    quello della traduzione in francese del videino di Spiazzi
    medori (chi occiola) gmail (pun to) com

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  3. In Francia (ma anche Belgio, Olanda e Germania) un sacco di gente vive sulle chiatte fluviali (la PENICHE) : http://www.pnich.com/
    E si sposta di tanto in tanto, anche.

    Ci sono siti immobiliari che si occupano solo di questo :
    http://www.seineplus.com/FR/searchv.cfm

    E molti ci fanno le vacanze, qui ti affittano un chiatta con un piccolo orto sopra:
    http://www.vacances-location.net/locations-vacances/location-chambre-d-hotes-beziers,127753

    Sono esempi per farti girare di più o di meno le rotelle cerebrali.

    medo

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  4. caro Medo, certo che ti conosco, quel tipo è un vero pazzo! Ho trovato effettivamente molti progetti fantasmagorici ma niente di "basic" che si possa autocostruire, credo proprio che sarò costretto a mettermi a progettare, ogni aiuto è benvenuto! a presto (forse passo da Nicola fra un po').

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  5. Frank Tjepkema è agli apici del design sociale (di provocazione), dietro alle sue pazzie c'è molto di realizzabile già oggi anche se pone tante questioni etiche, politiche, di semlice burocrazia anche... Etc.

    Permacultura o meno, tradizione o meno, problemi di spazio o meno, l'uomo vuole stare ed andare allo stesso tempo e finchè non lo si educherà al "non andare, stando" della resilienza e dell'abitare un luogo qualsiasi che gli è "dato" alla nascita, ci ritroveremo sempre con la pillola magica dello spostarci che ci tenta.
    In tal caso, abitare una chiatta, un galleggiare continuo, magari coltivando di volta in volta un riva fluviale diversa, è una ottima soluzione. Una delle migliori.
    Ti appoggio moralmente, altro non credo di poter fare!

    Qui il video della "protofarm 2050":
    http://www.youtube.com/watch?v=wf98-H1qyHw

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