mercoledì 29 ottobre 2008

The science Barge NY


Ho inserito un post sul mio blog ortolano di laguna che unisce in effetti i due blog su un progetto che potrebbe salvare "capra e cavoli" ortolanamente parlando. Chi mi ama mi segua...

The Science Barge NY


Forse riuscirò a coniugare 2 progetti che ho iniziato da qualche anno e che avevano solo bisogno di maturare con calma; la casa galleggiante e l'orto. Oggi leggicchiavo l'articolo di Nicola sui funghi che mi ha portato al sito http://www.genitonsviluppo.com/ che girovagando qua e là mi ha fatto scoprire che a New York ci sono questi giovani sperimentatori della nysunworks che hanno ideato la Science barge. Vista la carenza di spazio a Venezia e la difficoltà nel raggiungere con i mezzi pubblici le isole dove si può coltivare qualcosa (Vignole, Sant'Erasmo, Torcello), forse sarebbe il caso di riprendere in mano il vecchio blog vivigalleggiando che langue da troppo tempo.
Fare a Venezia (e in Italia) una cosa del genere è pura fantascienza. Noi comuni mortali abbiamo troppi vincoli, i piccoli progetti hanno bisogno di mille autorizzazioni, è più semplice fare una centrale a carbone, non chiedi niente a nessuno, lo fai per il bene della popolazione, crei sviluppo, energia, produzione, produzione...
Tornando a noi, per far passare un progetto del genere in una città come questa dovrei fare delle serre ad arco a sesto acuto (al nostro assessore al decoro Salvadori piace tutto quello che è veneziano, o meglio, che è lo stereotipo del veneziano, il settecento, la maschera, il vetro, la regata storica, bla, bla). Invece dietro alla Giudecca, o a Sacca Fisola, ci starebbero benissimo. Si potrebbe andare direttamente dal produttore al consumatore con i frutti ancora attaccati alla pianta, la vera freschezza.

sabato 11 ottobre 2008

k ration

Provo ad immaginare, senza augurarcela, la necessità di immagazzinare, diciamo almeno da qui ad aprile prossimo (6 mesi) il cibo necessario alla sopravvivenza di 2 adulti e un bambino.

Tenendo conto che nei mesi più freddi si trovano delle erbe selvatiche anche in ambiente urbano o semi-urbano e quindi vitamine fresche, mi sforzerò di calcolare la quantità ed il costo attuale di tutta questa montagna di cibo necessari per vivacchiare fino a dopo l'equinozio di primavera.


note per una corretta progettazione

cosa non ho
  • no freezer
  • no frigorifero
  • non sono sicuro di avere acqua potabile (forse nemmeno acqua corrente) e quindi nemmeno acqua calda
  • non ho probabilmente un forno elettrico o a gas (forse uno solare, quando c'è il sole)

cosa ho (forse)
  • un posto fresco ed asciutto dove conservare le scorte
  • 3 mq di terra circa (all'ombra) ed una certa quantità di vasi che posso alzare da terra fino a far loro raggiungere qualche raggio di sole
  • contenitori vari per separare le materie prime
  • una gallina o un anatra ovaiola (e qui chiedo aiuto ad Andrea)
ho trovato in rete questo sito http://www.qmfound.com/army_rations_historical_background.htm che descrive le varie razioni "di guerra" dalla guerra di indipendenza americana fino alla seconda guerra mondiale. No comment.

domenica 5 ottobre 2008

zucche e chayote

E' arrivata la prima raccolta.
Ho deciso di anticipare la natura prima che le zucchine spinose (chayote) mi cadessero in testa. Ne ho già raccolte quattro ma sulla pianta ce ne saranno almeno una ventina (ogni giorno ci sono nuovi fiori e nuovi piccoli frutti). Stasera tento la prima ricetta (forse al forno!).
Le zucche (quattro in tutto!) non sono venute molto grandi ma le ho seminate troppo tardi. Una l'ho già mangiata ed era gustosissima, scorza inclusa.

p.s. la fermentazione lattea ha funzionato perfettamente, il vaso più grande, quello del megamix è già finito. E' un ottimo antipasto, indispensabile quando stai cucinando e hai bisogno immediatamente di qualcosa da sgranocchiare. Consiglio di mixare le verdure e di non tagliarle troppo sottili perchè altrimenti si impregnano troppo di sale. Ho già prodotto altri 6 vasi tutti di megamix!



Dopo cena.
Ecco il risultato di una ricetta che ho trovato in rete. Chayote prima sbollentato, poi messo in forno con cannella e burro per una mezzoretta. Nella versione originale, alla fine andava aggiunto dello zucchero a velo, io ci ho messo del biscotto sbriciolato (prima dell'infornata) e del miele abbondante (gentilmente concesso dalle api di mio fratello). Il risultato è un po' insipido, credo sia meglio salare prima l'acqua!